Month: luglio 2018

Presentazione dei gioielli di carta ai responsabili del Caffè Pedrocchi

Giovedì 12 luglio 2018, nella Sala Rossini al Piano nobile dello stabilimento Pedrocchi a Padova, in presenza dei referenti del Caffè Pedrocchi, Nicoletta Zennaro, Matteo Breda e Vera Scarin, sono stati presentati i progetti dei gioielli di carta ideati dagli studenti del Triennio. Alcuni progetti sono stati scelti per essere esposti e saranno valutati per una eventuale produzione.

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Un gioiello di carta per il Pedrocchi

Il brief del progetto richiedeva l’ideazione di un gioiello indossabile, esclusivamente di carta, per il Caffè Pedrocchi di Padova. Il gioiello doveva essere ricavato dalla fustellatura, all’interno di un foglio di cartoncino in formato A4 (cm 21 x cm 29,7) di grammatura 300 gr, utilizzando lo spazio di cm 21 x cm 21. Era richiesta anche la personalizzazione grafica, con immagini o disegni, in un solo lato del foglio. La finalità del progetto era costruire, partendo da un foglio bidimensionale, esclusivamente attraverso tagli ed eventuali cordonature, una struttura tridimensionale.
Nella progettazione si doveva tener conto che: 1 – Il gioiello doveva essere rappresentativo del Caffè Pedrocchi di Padova, richiamandone aspetti storici, architettonici, ludici e/o facendo riferimento principalmente all’architettura del luogo o alle opere e agli arredi esposti. 2 – Il gioiello doveva essere facilmente riproducibile attraverso le tecniche di stampa tipografica e l’uso delle fustelle ponendo particolare attenzione al costo di produzione. Il materiale da utilizzare era il cartoncino con grammatura 300 grammi. 3 – Lo spazio di risulta (cm 7 x cm 21 al netto del bordo per l’eventuale rilegatura di cm 1,7) che si rendeva disponibile tra l’area della “fustellatura” (cm 21 x cm 21) e il rimanente foglio in A4 (cm 21 x cm 29,7) doveva essere utilizzato per spiegare, con un’infografica, il montaggio del gioiello con anche l’evidenziazione dei rapporti proporzionali utilizzati e dei loghi. 4 – Il prototipo poteva essere tagliato manualmente, ma se si prevedevano dei tagli complessi era suggerita la realizzazione con il taglio al laser. Si ipotizza di raccogliere  tutti i “fogli” fustellati inserendoli in una pubblicazione che li raccolga in sequenza per essere, eventualmente, commercializzata in forma di libro. In ogni caso è prevista una mostra da organizzarsi nei locali del Caffè Pedrocchi a Padova.

Un infusore da tè per il Florian

Il brief del progetto richiedeva l’ideazione di un infusore per il tè esclusivo per il Caffè Florian di Venezia da realizzarsi preferibilmente in metallo, anche se è ammesso l’uso di altri materiali. La finalità del progetto era costruire un oggetto tridimensionale funzionale in cui fosse esasperato anche l’aspetto proporzionale dell’oggetto stesso.
Nella progettazione si doveva tener conto che: 1 – L’infusore per il tè doveva essere rappresentativo del Caffè Florian di Venezia, richiamandone aspetti storici, architettonici, ludici e/o facendo riferimento principalmente all’architettura del luogo o alle opere artistiche e agli arredi esposti. 2 – L’infusore per il tè doveva essere facilmente riproducibile attraverso le tecniche di produzione seriale. Il materiale da utilizzare consigliato era l’acciaio inox mono materiale.Erano però ammesse anche altre tipologie di materiali. 3 – Nell’oggetto doveva essere inciso il logo del Caffè Florian. Oltre agli elaborati di progetto, era richiesta la realizzazione di un prototipo, in scala al vero, possibilmente nello stesso materiale ipotizzato per la costruzione dell’oggetto.

 

Un cioccolatino per la Biennale di Architettura

In collaborazione con Vizio virtù, cioccolateria di Venezia (www.viziovirtu.com) era richiesto il progetto di una nuova o rivisitata forma di “cioccolatino”. Il tema di ispirazione era il titolo “Freespace” (con relative argomentazioni) individuato da Yvonne Farrell e Shelley McNamara per la 16. Mostra Internazionale di Architettura prevista dal 26 maggio al 25 novembre 2018 a Venezia. Partendo da chiari riferimenti progettuali riferiti al tema indicato, la realizzazione tridimensionale del cioccolatino è diventata una riflessione di come la forma può aiutare o influire sulla percezione del sapore. Ulteriore finalità del progetto era la realizzazione di un artefatto in cui fosse esasperato l’aspetto proporzionale dell’oggetto stesso. Era per questo richiesta una particolare attenzione al dimensionamento e all’evidenziazione dei rapporti dimensionali scelti. Non erano posti dei vincoli di dimensione del cioccolatino da progettare.

 

Biennio 2017/2018 – Pop-up a sorpresa

Il progetto di “una pagina” in cartone 21 cm x 21 cm apribile a 180° (ottenendo una doppia pagina di misure 21 cm x 42 cm dallo spessore minimo consigliato di 2 mm) elaborata, preferibilmente, con la tecnica del “pop up”, in cui tutti gli elaborati (i progetti ed anche, eventualmente, le esercitazioni) del corso trovano collocazione. La “pagina pop-up” è una sorta di “riassunto tridimensionale” del corso. Lo scopo è creare un racconto che utilizzi gli elementi considerati durante le esercitazioni e i vari progetti elaborati come gli “ingredienti” di una storia da raccontare.

Triennio 2017/2018 – Scatola a sorpresa (Progetto finale)

Il progetto di una scatola e del suo contenuto in cui le problematiche della rappresentazione, della grafica, del packaging e dello storytelling trovano concretizzazione raccogliendo figurativamente tutti i progetti ed (eventualmente) le esercitazioni elaborate. Il contenitore presenta una sorta di “riassunto tridimensionale” del corso, non con la riduzione delle schede da inserire all’interno, ma creando una “storia” che utilizza gli elementi considerati durante le esercitazioni e i vari progetti elaborati come “ingredienti” di una storia da raccontare. La scatola rispetta le misure (in prospetto) del contenitore standard porta DVD (H cm 19,2 x P cm 13,8), mentre lo spessore (L) è a discrezione.