bidimensione-tridimensione

Un pop up a sorpresa

Il progetto di “una pagina” in cartone di 21 cm x 21 cm apribile a 180° (ottenendo una doppia pagina di misure 21 cm x 42 cm) elaborata con la tecnica del “pop up”, in cui tutti gli elaborati (i progetti ed anche, eventualmente, le esercitazioni) del corso trovano collocazione. La “pagina pop-up” richiesta è una sorta di “riassunto tridimensionale” del corso che permette di raccontare una storia.

Una cartolina “tridimensionale” per le Gallerie dell’Accademia

Era richiesto il progetto di una “cartolina” che, ispirata ad una o più opere pittoriche presenti nelle Gallerie dell’Accademia di Venezia, si concretizzasse in una struttura tridimensionale più o meno complessa.

Lo scopo del progetto, oltre a realizzare uno strumento promozionale delle Gallerie, è sollecitare una visita finalizzata ed inedita delle Gallerie con un occhio attento ai particolari presenti nelle opere esposte.

La “cartolina” doveva essere trasformabile – attraverso la fustellatura – in un oggetto “utile” oltre che comunicativo, ipoteticamente vendibile all’interno del bookshop del museo.

POP UP A SORPRESA (PROGETTO FINALE)

Il progetto di “una pagina” in cartone di 21 cm x 21 cm apribile a 180° (ottenendo una doppia pagina di misure 21 cm x 42 cm) elaborata con la tecnica del “pop up”, in cui tutti gli elaborati (i progetti ed anche, eventualmente, le esercitazioni) del corso trovano collocazione. La “pagina pop-up” richiesta è una sorta di “riassunto tridimensionale” del corso che permette di raccontare una storia.

Pop up a sorpresa (progetto finale)

Il progetto di “una pagina” in cartone di 21 cm x 21 cm apribile a 180° (ottenendo una doppia pagina di misure 21 cm x 42 cm) elaborata con la tecnica del “pop up”, in cui tutti gli elaborati (i progetti ed anche, eventualmente, le esercitazioni) del corso trovano collocazione. La “pagina pop-up” richiesta è una sorta di “riassunto tridimensionale” del corso che permette di raccontare una storia.

Una “scatola Venezia” per Ca’ Pisani

La “scatola Venezia” è una sorta di supergadget che ricorderà all’ospite la visita alla città di Venezia e la permanenza nell’albergo Ca’ Pisani. Un oggetto di “benvenuto” che il visitatore troverà nella propria camera.  È il pretesto per costruire un racconto, dove l’oggetto, nel suo insieme di contenitore e di contenuto, è “memoria” e rievocazione strutturata di un viaggio.
La scatola, realizzata in cartone, si presenterà come un kit contenente una serie di oggetti, alcuni dei quali rimarranno di proprietà dell’hotel, mentre altri potranno essere asportati.
L’idea è la realizzazione di un oggetto contenitore strutturato al suo interno che, in un primo momento, possa servire durante la permanenza in hotel per deporre il telecomando della tv, la directory e fungere anche da vuotatasche al rientro dell’ospite in albergo.
Successivamente, il contenitore, che potrà rimanere di proprietà del cliente alla fine del soggiorno in hotel, avrà delle caratteristiche di “preziosità” tali da diventare un oggetto souvenir, a memoria della permanenza a Venezia. Per questo motivo si presenterà come oggetto “prezioso” (pur se realizzato in cartone) e potrà avere una grafica personalizzata. Sarà predisposto a contenere – oltre agli oggetti che già inizialmente accoglie (e che fanno parte del progetto) – anche altri gadget e materiali grafici e cartacei collezionabili durante la vacanza. 
La tecnica di costruzione del contenitore, oggetto del progetto, è un sistema strutturale ottenuto con l’incastro a secco delle parti di cartone ottenute con fustellatura e/o piegatura (cordonatura) e possibilmente, senza incollaggi.
Referente e partner del progetto è stato lo Scatolificio Udinese che, per i problemi tecnici, ha offerto la propria consulenza.

Un gioiello per gli astronauti

Il brief del progetto richiedeva la progettazione di un anello o un bracciale o una collana o una spilla o un fermacapelli per gli astronauti nello spazio (a gravità zero) da indossare come gioiello “iconico” durante i viaggi nello spazio. Il gioiello doveva incoraggiare la pace nello spazio e servire da promemoria del mondo umano. 
I gioielli sono stati realizzati partendo dal taglio in piano di un foglio di EVA (etilene vinil acetato) di spessore 2 o 3 mm.
Era ipotizzabile, anche se non obbligatorio, l’impiego di una scritta  per supportare il concetto di pace nello spazio.
Lo scopo didattico del progetto era costruire un pezzo il più tridimensionale possibile supportando la sfida della gravità zero. 
Il progetto ha visto la collaborazione della professoressa Fran Apprich.

Una cuccia – microarchitettura

Il progetto era in concomitanza con la 17.a Biennale di Architettura di Venezia (2020) ed aveva come soggetto la realizzazione di una “microarchitettura” ispirata ai Padiglioni nazionali presenti ai Giardini della Biennale a Venezia, luogo dell’esposizione. Queste “microarchitetture” erano in realtà delle cucce per gatti o cani di piccola taglia da realizzarsi integralmente con il cartone (con l’aggiunta di un eventuale cuscino in tessuto imbottito).
Il progetto richiedeva di scegliere, preventivamente, uno dei Padiglioni nazionali esistenti ai Giardini della Biennale di Venezia. In seguito è stata richiesta la progettazione di una cuccia realmente utilizzabile e inscritta in un volume massimo d’ingombro di cm 50 x cm 50 x cm 50.
La tecnica di costruzione proposta era l’incastro a secco delle parti di cartone ottenute con fustellatura e/o piegatura (cordonatura), possibilmente, senza incollaggi. Il cartone da utilizzare era della tipologia ondulata con uno spessore presunto di almeno 4 mm.
La focalizzazione del progetto è avvenuta sia sul piano formale (con una speciale attenzione alle proporzioni e ai valori simbolici dell’oggetto architettonico) e sia sul piano rappresentativo con i disegni progettuali e in particolare con il prototipo realizzato utilizzando una o più tipologie di cartone a scelta.

Un contenitore porta biscotti multifunzionale per Arte Laguna

Il progetto ha visto la collaborazione di Majer pasticcerie, dello Scatolificio Udinese e del Premio Arte Laguna. Il brief di progetto chiedeva l’ideazione di una “scatola” di cartone da distribuire come gadget all’inaugurazione del premio Arte Laguna 2020 contenente  due biscotti appositamente disegnati e realizzati per questa occasione. Tra tutti i progetti di scatole realizzati dagli studenti è stato scelto il lavoro di Valeria Palladini che lo scatolificio Udinese realizzerà serialmente per essere distribuito durante l’inaugurazione dell’esposizione Arte Laguna con all’interno i biscotti prodotti dalle pasticcerie Majer. Il progetto ha avuto lo scopo di avvicinare gli studenti alla conoscenza delle forme tridimensionali e delle potenzialità del cartone finalizzandole ad un utilizzo preciso. La scatola è stata pensata per essere realizzata con le tecniche di fustellatura, piegatura e senza incollaggi con all’interno i due biscotti già preconfezionati in una busta trasparente. Oltre alla funzione di contenimento e protezione dei biscotti, la scatola doveva anche essere riconvertibile in un altro uso alla fine della funzione di contenitore per la quale era stata pensata. Il progetto della scatola ha previsto anche l’ideazione di un vestito grafico minimale. Ulteriore finalità del progetto è stata di costruire un artefatto tridimensionale promozionale in cui anche l’aspetto percettivo dell’oggetto è diventato momento di particolare attenzione. 

 

Contenitore porta colazione per Ca’ Pisani – Saturnia

Il progetto prevedeva di ideare una “scatola”, denominata breakfast box, per contenere la “colazione a sacco” degli alberghi Ca’ Pisani e Saturnia di Venezia. Il progetto aveva lo scopo di avvicinare gli studenti alla conoscenza delle forme tridimensionali e delle potenzialità del cartone relazionandole ad un utilizzo preciso.
Il breakfast box doveva contenere il necessario per la colazione di una persona e, durante la presentazione del progetto e la visita agli hotel Ca’ Pisani e Saturnia sono stati distribuiti gli alimenti a tutti i gruppi di due persone coinvolte nel progetto (indicativamente: un croissant, biscotti, un plum-cake o un muffin, un succo, marmellata, fette biscottate, burro, un uovo sodo, una confezione di posate, un tovagliolo, un bicchiere con coperchio); questi oggetti erano leggermente diversi a seconda dell’hotel a cui il “cofanetto” è dedicato.
L’interno del “porta colazione” doveva essere diviso a scomparti e previsto per essere realizzato con materiali riciclabili, ipoteticamente con cartoncino biodegradabile. Per sottolineare questo aspetto, la scatola doveva essere riconvertibile anche in un altro uso alla fine della funzione per la quale è stata pensata.  Il breakfast box dovrà essere di facile trasportabilità ed uso e inoltre doveva trasmettere quell’idea di “venezianità”per renderlo caratterizzante anche in relazione all’albergo a cui è dedicato.
Il progetto era a coppie e gli studenti sono stati divisi in due gruppi: il primo si occupava del progetto per l’albergo Ca’ Pisani e il secondo per l’albergo Saturnia.
La finalità del progetto era di costruire un artefatto tridimensionale promozionale in cui anche l’aspetto percettivo dell’oggetto fosse momento di particolare attenzione. Si raccomandava quindi di verificare i rapporti proporzionali tra le parti dell’oggetto e di metterli in evidenza con il disegno delle linee strutturali da sovrapporre alle viste ortogonali dell’artefatto nella tavola dedicata alle proiezioni ortogonali.
Una dozzina di progetti selezionati sono stati presentati ai committenti e uno è stato scelto per essere prodotto serialmente.

Un gioiello per Leonardo

Il progetto era in collaborazione con la Mostra delle Macchine di Leonardo da Vinci nella Chiesa di San Barnaba a Venezia (www.leonardoavenezia.com) e chiedeva l’ideazione di un gioiello o una parure di gioielli.
Utilizzando un materiale a scelta e la lavorazione del taglio al laser in piano, il gioiello ideato doveva ispirato ad una o più macchine di Leonardo presenti nell’esposizione veneziana. La finalità era la realizzazione un artefatto, facilmente riproducibile, vendibile nel bookshop dell’esposizione.
Oltre agli elaborati di progetto, era richiesta la realizzazione di un prototipo funzionante del “gioiello” ideato, in scala al vero.