Triennio 2013/2014

Triennio 2013/2014 – Scatola a sorpresa (progetto finale)

Il progetto di una scatola e del suo contenuto in cui le problematiche della rappresentazione, della grafica, del packaging e del pop up troveranno concretizzazione raccogliendo tutti i progetti e (eventualmente) le esercitazioni elaborate. Il contenitore dovrà presentare una sorta di “riassunto tridimensionale” del corso. La scatola rispetterà le misure (in prospetto) del contenitore standard porta DVD (H cm 19,2 x P cm 13,8), mentre lo spessore (L) è a discrezione. È richiesta la consegna di due immagini digitali formato 800×600 pixel dell’oggetto realizzato (una foto della scatola chiusa ed una aperta) inserite anche nella scheda da consegnare.

andreose  bolzonello casanova  favaro gioco  zamparo

Triennio 2013/2014 – Gioiello con scarti industriali

È richiesta la progettazione di un “gioiello” (presumibilmente una collana o un braccialetto) che reinterpreti uno scarto di tipo industriale. Il tema non è centrato sul riciclo di prodotti difettati o dimessi, bensì sulla reinterpretazione di un residuo di lavorazione che, attraverso operazioni di ricontestualizzazione e riorganizzazione, generi un nuovo artefatto. Un progetto che didatticamente offra la possibilità di operare su forme e materiali precostituiti introducendo una metodologia di lavoro che restituisca coerenza ad elementi per loro natura frammentati e casuali. Per svolgere correttamente l’iter che porterà al progetto finale, gli studenti, anche organizzati in gruppi, prenderanno contatto con alcune aziende (presumibilmente nell’area veneziana, ma non necessariamente) chiedendo di poter “lavorare” con gli scarti di produzione che le stesse aziende producono. L’esercizio progettuale sarà poi portato avanti in modo individuale. Lo scopo di questo tipo di organizzazione è molteplice. Oltre alla principale finalità didattica con l’applicazione di una metodologia progettuale, c’è la possibilità di creare, con il pretesto del progetto, l’opportunità di un rapporto con il mondo reale della produzione, avvicinando aziende che, per questo o altri progetti, potrebbero essere interessate ad una collaborazione. Altro implicito obiettivo è di offrire alle ditte coinvolte la possibilità di realizzare dei prodotti a bassissimo costo che auspicabilmente trovino un canale di vendita. Agli studenti che non trovano un’azienda con cui collaborare o che sono interessati alla lavorazione della pelle, saranno forniti degli scarti di pellame; a tal proposito è in fase di organizzazione un apposito workshop con un professionista nella manipolazione e trasformazione della pelle in manufatti.

agnoletto  andreose bianco  bordon   (altro…)

Triennio 2013/2014 – Cartolina gioiello per la Peggy Guggenheim Collection

Il progetto di una “cartolina-gioiello” che attraverso tagli e successivi incastri si trasformi in uno o più gioielli. La finalità del progetto era costruire una struttura tridimensionale più o meno complessa. Nella progettazione si doveva tener conto che la “cartolina-gioiello” fosse rappresentativa della Peggy Guggenheim Collection a Venezia, richiamandone aspetti storici, architettonici, ludici e/o facendo riferimento principalmente all’architettura del luogo. La “cartolina-gioiello” doveva essere facilmente riproducibile attraverso le tecniche di stampa tipografica e l’uso delle fustelle, ponendo attenzione al costo di produzione. I materiali ammessi erano il cartone o anche altri tipi di supporti plastici o cartacei a forte spessore. Pur essendo lo scopo principale ottenere un oggetto tridimensionale, la cartolina doveva “funzionare” anche nelle due dimensioni per questo motivo era determinante l’accuratezza della soluzione grafica proposta. La grammatura e il tipo di cartoncino erano a discrezione e comunque non inferiore ai 2 mm. L’oggetto non prevedeva l’utilizzo di colle ma solo l’incastro.

ambrosin  andreose bolzonello  borella   (altro…)

Triennio 2013/2014 – Gioielli in vetro

Il progetto aveva lo scopo di avvicinare gli studenti alla conoscenza del vetro come prodotto pregiato e tipico della tradizione Made in Italy promuovendo la realizzazione di un prototipo di gioiello in vetro o realizzato con parti in materiale vitreo. I migliori prototipi realizzati dagli studenti sono stati promossi ed esposti in una mostra a Firenze e a Venezia e pubblicati in un catalogo. Per la realizzazione dei prototipi non ci sono state restrizioni nell’uso della forma in cui si presenta il vetro: perle, conterie, vetro fuso, stampato, object trouvè, micromosaico, recupero, cristallo e altro. Poteva essere realizzata qualunque tipologia di gioiello (collana, orecchino, bracciale, spilla). Il progetto era in collaborazione con il Politecnico di Milano e l’Accademia di Belle Arti di Firenze.

agnoletto  andreoseartusi  barcellona

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